La borsa? Una questione da uomini

La borsa? Una questione da uomini

Sapevi che la borsa nasce come accessorio prettamente maschile? Già nella preistoria, infatti, gli uomini utilizzavano sacche in pelle animale per trasportare il cibo. Anche all’epoca di greci e romani indossavano piccoli sacchi per contenere monete e altri oggetti.

Nel XII secolo, in Toscana si iniziano a vendere le prime borse più rifinite, realizzate in pelle di capra, vitello e camoscio, mentre a Venezia gli artigiani realizzano borse utili per trasportare oggetti da viaggio o piccole merci.

Nel ‘500 si abbandonano i pellami e la borsa segue i gusti dell’epoca, vestendosi di velluti, frange, broccati, fiocchi e ricami.

Solo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 la borsa diventa un oggetto molto richiesto anche dalle donne, che iniziano a viaggiare e hanno la necessità di portare con sé tutto il necessario. Nascono così le borse da viaggio femminili, ricche di scomparti, realizzate con pellami raffinati e dal design pratico ed elegante. In questi anni compaiono i primi modelli con catenelle e manici diversi, e la borsa smette di essere un accessorio unicamente maschile.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale le borse diventano veri e propri gioielli da indossare a mano o a tracolla, mentre negli anni ’70 cambiano forma per seguire le nuove esigenze delle donne che lavorano. Diventano quindi grandi e funzionali, ricche di tasche interne ed esterne, soffietti, tracolle. Cambiano anche i pellami che si fanno morbidi e pregiati.

Questo accessorio così antico e dalle origini maschili è diventato oggi un vero e proprio status symbol femminile. Dalla borsa che una donna indossa si intuisce la sua personalità e l’immagine che vuole dare di sé.

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